Fino al 22 gennaio 2023, negli spazi espositivi della celebre villa panoramica su Firenze, si possono ammirare gli scatti più noti della lunga vita professionale del grande maestro della fotografia.
Il genio, l’ironia e lo sguardo surreale di Elliott Erwitt spiccano negli scatti che lo hanno reso uno dei fotografi più celebri di tutti i tempi
A quasi 20 anni di distanza è tornata a Firenze una retrospettiva del grande maestro della fotografia con la mostra dal titolo ‘Elliott Erwitt Photographs’ a Villa Bardini.
Promosso da Fondazione CR Firenze e Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron, a cura di Biba Giacchetti, con il coordinamento di Melissa Camilli e Francesca Lanuara, in collaborazione con Sudest57, il percorso espositivo celebra la lunga vita professionale del fotografo, che ha compiuto quest’anno 94 anni, un omaggio alla sua capacità compositiva svelando ampi aneddoti e retroscena. Sono fotografie che offrono uno spaccato della storia e del costume del Novecento attraverso ritratti a grandi star del cinema, potenti del mondo, che vanno oltre i personaggi mostrando la loro intimità e umanità.
Circa 70 le fotografie esposte, scelte accuratamente dalla curatrice insieme allo stesso Erwitt, per proporre i suoi tratti distintivi, che raccontano la realtà con leggerezza, lasciando allo stesso tempo tracce profonde. I capolavori di Erwitt nascono dalle situazioni più diverse, costruite sul lavoro, ricerche personali, casuali e familiari. In mostra si incontrano i famosi ritratti di Che Guevara che sorride, di Kerouac, di Marlene Dietrich, e ancora fotografie che hanno fatto la storia, come Jackie Kennedy al funerale del marito brutalmente assassinato, o il diverbio tra i due leader Nixon e Krusciov, in cui il dito puntato di Nixon lo fa apparire quasi minaccioso. Non mancano i celebri scatti dedicati a Marilyn Monroe, diva che Erwitt conosceva bene e che ci presenta in una versione inedita, pensosa, priva di pose e maschere, oppure nel pieno del suo personaggio sul set di The Misfits, che segnò la fine di un’epoca, la fine del suo matrimonio con lo sceneggiatore del film Arthur Miller ma anche l’ultimo film con Clark Gable, che morirà poco dopo le riprese.
In mostra si trovano anche le foto dei suoi amati cani, metafora del genere umano a cui Erwitt ha dedicato numerosi libri. L’artista sceglie l’insolito punto di vista del cane per alcuni servizi di moda su calzature, che fanno parte della storia della fotografia: il celebre scatto del chihuahua in maglioncino, o il cane sospeso al guinzaglio del suo padrone.
“Elliott Erwitt non è solo l’autore delle immagini – racconta la curatrice Biba Giacchetti, sua collaboratrice per 25 anni – è anche il curatore della collezione, che ha scelto pezzo per pezzo insieme a me, per poi stampare personalmente ogni fotografia e creare un percorso che fosse il concentrato della sua genialità ed ironia, del suo sguardo sul mondo, dai suoi cani antropomorfi ai potenti della terra, dalle grandi star del cinema, una su tutte Marilyn, ai suoi bambini, un compendio unico di umanità leggerezza e profondità. Elliott Erwitt Icons non sono solo le immagini più celebri della lunga carriera di Erwitt, sono anche le immagini che lui ha amato di più”.
Elliott Erwitt Photographs
Villa Bardini
Costa San Giorgio 2, Firenze
Fabrizio Del Bimbo
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