Giacomo Puccini fotografo. A una passione inedita del grande compositore è dedicata la mostra ‘Qual occhio al mondo’, dal 16 febbraio al 1/o aprile nella Sala dell’affresco del Complesso di San Micheletto a Lucca, con ingresso gratuito. Per la prima volta è possibile ammirare una selezione di 90 opere fotografiche del maestro.
L’esposizione, a cura di Gabriella Biagi Ravenni, Paolo Bolpagni e Diana Toccafondi, è promossa, nell’anno del centenario della morte del compositore, dalla Fondazione Ragghianti in collaborazione con la Fondazione Simonetta Puccini per Giacomo Puccini di Torre del Lago e il Centro studi Giacomo Puccini di Lucca, e con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca. Grazie ai materiali conservati nell’Archivio Puccini di Torre del Lago, e in piccola parte provenienti da altri fondi, saranno esposte oltre 80 fotografie originali che daranno vita a un percorso affascinante che permetterà di osservare il mondo attraverso l’obiettivo del compositore. Le fotografie documentano i luoghi abitualmente frequentati da Puccini, da Torre del Lago a Chiatri, da Boscolungo ad Ansedonia, con una particolare attenzione alle sue dimore: esposta una scelta di scatti originali insieme a un album creato dal maestro mentre ulteriori immagini inedite saranno digitalizzate e riprodotte in mostra. In mostra poi immagini dei suoi viaggi in Europa, nel continente americano e in Egitto, con un’attenzione particolare ai panorami, alle popolazioni e alle traversate in mare. Le fotografie sono realizzate perlopiù con la tecnica dell’aristotipia e sono prevalentemente panoramiche, formato dovuto alla macchina fotografica utilizzata, un raro modello di Kodak che si troverà in esposizione. Un’ulteriore sezione della mostra porrà invece in rilievo i ritratti del compositore scattati da altri) e le fotografie che riguardano la dimensione privata dell’artista, nella sua vita quotidiana e insieme ai familiari.
Novanta gli scatti selezionati, nell’ambito di una mole di fotogrammi davvero corposa che mettono a nudo un’altra sfaccettatutura della personalità del compositore, avvalorando la di lui ricchezza culturale, la crescente curiosità per le innovazioni, che fa emergere la sua vera e propria arte nel ritrarre le scene immortalate.
“Già nel 2018 – afferma il presidente della Fondazione Ragghianti Alberto Fontana – trattammo la figura di Puccini nell’ambito delle arti visive; oggi grazie a questa mostra, siamo in grado di proporre ancora un altro interesse inedito del Maestro, la passione per la fotografia”. Dell’importanza di questa mostra, ne è convinto anche il presidente della Fondazione Crl Marcello Bertocchini: “Siamo davvero contenti di aver contribuito a questa realizzazione che svela la passione di Puccini per la fotografia; ringrazio tutti i soggetti che sono riusciti a realizzarla e, sono certo, che susciterà vivo interesse”. Visibilmente soddisfatto il direttore della Fondazione Ragghianti, Paolo Bolpagni.
“Leggendo le lettere – afferma – immaginavamo che Puccini possedesse macchine fotografiche, ma non potevamo immaginare che la sua produzione fotografica fosse così bella e che denota la padronanza del mezzo e delle tecniche; ciò è stato dimostrato anche da esperti (fra gli altri l’Opificio delle Pietre Dure,ndr) che sono riusciti a risalire alle tecniche utilizzate dal Maestro; abbiamo pertanto prescelto 90 fotogrammi e un album realizzato dallo stesso Puccini”. Le fotografie sono state selezionate e riprodotte in un catalogo e quindi per lla mostra, senza tuttavia intervenire sulle imperfezioni “perché abbiamo voluto esporre la realtà”, rimarca Bolpagni. L’archivio di Torre del Lago ha messo a disposizione la macchina fotografica utilizzata: si tratta di una “No.4 Panorama Kodak Camera Model B”. Secondo gli esperti, questo tipo di macchina fotografica veniva utilizzata, sia dai fotografi amatoriali che professionisti, per scattare fotografie di misura 88 per 303 millimetri in orizzontale. Il Maestro, però, ebbe a scattare immagini anche verticali, comprovando quindi l’effettiva bravura per la fotografia.
Giovanni Godi, presidente della Fondazione Simonetta Puccini esprime la soddisfazione “di mettere a disposizione il materiale fotografico conservato nell’archivio Puccini di Torre del Lago e di collaborazione con Fondazione Ragghianti e Centro studi G.Puccini”. Grande la soddisfazione di Gabriella Biagi Ravenni, presidente del Centro studi Giacomo Puccini: “Dobbiamo cercare di scoprire sempre di più la poliedrica personalità di Puccini, uomo colto, aggiornato, malinconico archiviusta di se stesso, amaante della natura e del silenzio, facendolo uscire dai luoghi comuni attraverso il quale, purtroppo, il Maestro è stato dipinto”. Le fotografie esposte raffigurano alcuni viaggi del Maestro all’estero (Parigi, New York, l’Egitto e altri), i luoghi della sua Torre del Lago, dei “bagni” di Viareggio. Grazie a questi scatti emozionanti, da oggi in poi si rafforza il patrimonio che arricchisce la figura di Puccini, uomo sensibile e appassionato.
Nicoletta Curradi
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