Anish Kapoor è nato nel 1954 a Mumbay, in India, per trasferirsi all’età di 19 anni in Inghilterra dove frequenta prima l’Hornsey College of Art di Londra e poi la Chelsea School of Art. Dopo aver completato gli studi, insegna al Politecnico di Wolverhampton nel 1979 e l’anno successivo tiene la sua prima mostra personale a Parigi, presso lo studio dell’attore e regista francese Patrice Alexandre: è questo il suo vero e proprio battesimo nel mondo dell’arte, con una mostra che ha segnato la sua storia biografica e che ha fatto lungamente discutere critici e curatori. Negli anni Kapoor è diventato molto famoso anche per le sculture pubbliche, che sono sia esperienze sensoriali nel mondo della forma che vere e proprie imprese ingegneristiche. La sua produzione ha visto un corpus davvero corposo di opere, che vanno da dimensioni monumentali a opere domestiche. Immense pelli di PVC, tronfie o flaccide; specchi concavi o convessi i cui riflessi incapsulano e inghiottono lo spettatore; mulinelli scolpiti nella pietra e pigmentati in modo da scomparire: tutto parla di presenza e assenza, occultamento e rivelazione; piramidi di pigmenti colorati. L’uso del colore e del pigmento è in effetti una vera e propria capacità iper sofisticata di Kapoor, che ha addirittura brevettato un nero intensissimo capace di risucchiare il 99,96% della luce, di fronte al quale si ha la vera e propria sensazione di sparire risucchiati.
Untrue Unreal alla Fondazione Palazzo Strozzi offre un percorso che attraverso opere storiche e recenti, tra cui una nuova produzione specificatamente ideata in dialogo con l’architettura del cortile del museo, in cui poter entrare in contatto diretto con l’arte pluripremiata di Anish Kapoor, con la sua versatilità, discordanza, entropia ed effimerità. Palazzo Strozzi diviene un luogo concavo e convesso, integro e frantumato allo stesso tempo in cui il visitatore è chiamato a mettere in discussione i propri sensi.
Nell’arte di Anish Kapoor, l’irreale (unreal) si mescola con l’inverosimile (untrue), trasformando o negando la comune percezione della realtà. Ci invita a esplorare un mondo in cui i confini tra vero e falso si dissolvono, aprendo le porte alla dimensione dell’impossibile. Le sue opere uniscono spazi vuoti e pieni, superfici assorbenti e riflettenti, forme geometriche e biomorfe. In un mondo in cui la realtà sembra sempre più sfuggente e manipolabile, Anish Kapoor ci sfida a cercare la verità oltre le apparenze, invitandoci a esplorare il territorio dell’inverosimile e dell’irreale, untrue e unreal.
Nicoletta Curradi
Fabrizio Del Bimbo
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