Joana Vasconcelos i contra gli studenti di IED Firenze 

A pochi giorni dall’inaugurazione della personale “Between Heart and Sky” – in corso alle Gallerie degli Uffizi – l’artista portoghese Joana Vasconcelos ha incontrato gli studenti di IED Firenze, invitata dal Direttore Danilo Venturi per dare seguito a “Monograph”, il ciclo di conversazioni con i protagonisti dell’industria creativa internazionale inaugurato a giugno con Danielle Kwateng di Teen Vogue.

Decontestualizzando gli oggetti di uso quotidiano e aggiornando la connessione tra arti e mestieri per il 21° secolo, Joana Vasconcelos stabilisce un dialogo tra sfera privata e spazio pubblico, patrimonio popolare, e alta cultura. Con umorismo e ironia mette in discussione la condizione delle donne, la società dei consumi e l’identità collettiva.

“Sono pienamente consapevole del fatto che non farei il lavoro che faccio se non fossi una donna e se non fossi portoghese. Sono nata in Francia (i miei genitori sono stati esiliati in Francia durante la dittatura) ma sono cresciuta in Portogallo e sono sempre stata ipnotizzata dalla ricchezza della cultura portoghese e dal legame tra arti e mestieri così presente nel mio lavoro. Le piastrelle, le creme, i tessuti, i ricami, i gioielli, la lavorazione del legno dorato, l’abbondanza di colore e l’uso della luce sono tutte declinazioni del savoir-faire del Paese che mi ha reso un vero artista del Barocco”, racconta Joana Vasconcelos.

In dialogo con gli studenti di tutti i corsi di IED, l’artista ha raccontato il processo creativo che sta dietro alle sue monumentali Opere, citando tra le altre anche la sua interpretazione di Lady Dior e la Wedding Cake installata nel giardino inglese dei Rothschild. Joana Vasconcelos ha così  affermato il valore della contaminazione tra Design, Moda e Arte come massima forma di espressione della contemporaneità.

“Joana ci ha dimostrato come l’ibridazione di linguaggi diversi possa superare ogni limite culturale e sociale. È questa la risposta alle più grandi trasformazioni in atto – compresa la sfida dell’Intelligenza Artificiale. È questo il modo di concepire qualcosa di nuovo – dato che come esseri umani non abbiamo la facoltà di creare dal nulla. È questo il ritorno all’Umanesimo che stavamo aspettando”, dichiara Danilo Venturi Direttore di IED Firenze.

Joana Vasconcelos
Nata a Parigi nel 1971 da genitori portoghesi in esilio, Joana Vasconcelos torna in patria dopo la Rivoluzione dei garofani. A Lisbona sviluppa il proprio linguaggio personale, caratterizzato da un complesso incontro tra pratiche artigianali altamente specializzate e sperimentazione artistica. Il successo internazionale arriva con la prima Biennale di Venezia curata da donne nel 2005, dove la Vasconcelos espone The Bride. Nel 2012 è la più giovane artista e la prima donna ad esporre al Palazzo di Versailles, nel 2018 è la prima artista portoghese ad avere una personale al Guggenheim di Bilbao.
Gestisce dal 2006 l’Atelier Joana Vasconcelos con circa 50 dipendenti e, nel 2012, ha creato la Fundação Joana Vasconcelos per concedere borse di studio, sostenere cause sociali e promuovere l’arte per tutti.

Nicoletta Curradi