Completato il restauro dell’Oratorio di San Sebastiano di Firenze grazie ai Friends of Florence

È stato presentato il 28 maggio 2024 l’oratorio di S. Sebastiano alla SS. Annunziata di Firenze interamente restaurato grazie al dono della Famiglia Pucci e dei Friends of Florence che insieme hanno creato una feconda sinergia affinché questo luogo, denso di storia e significato spirituale, potesse tornare all’uso dei fiorentini, officiato dall’Ordine dei Servi di Maria. L’intervento, progettato e diretto dallo studio Bracciali, è stato eseguito sotto l’Alta Sorveglianza della Soprintendenza ABAP di Firenze. Il restauro è stato condotto dalla restauratrice Daniela Dini per le parti lapidee, gli affreschi e le cupole e da Stefano e Marco Scarpelli per le tele e la realizzazione della copia del dipinto di San Sebastiano di Piero del Pollaiolo (il cui originale è alla National Gallery di Londra) fortemente voluta da Giannozzo Pucci per dare uniformità storico artistica all’intera cappella. Il restauro, iniziato nel 2014, ha fatto emergere una riflessione iconografica che è andata oltre ogni aspettativa.L’oratorio era stato fondato come ex voto dal popolo fiorentino, trasformando un casolare di campagna, in segno di ringraziamento dopo che l’imperatore Enrico IV aveva tolto l’assedio alla città nel 1082. Dopo 3 secoli si trovava quasi in rovina e Antonio Pucci lo comprò nel 1460 incaricando Michelozzo di farne una cappella di famiglia, mantenendo però la dedica data dai fiorentini. Quasi un secolo e mezzo dopo i fratelli Alessandro e Roberto Pucci lo ristrutturarono, sviluppando attorno al S. Sebastiano un messaggio rivolto alla città e alle future generazioni, che il restauro odierno ha fatto emergere in tutta la sua forza artistica, evocativa e spirituale e che è descritto nel volume edito dalla Libreria Editrice Fiorentina a cura di Giannozzo e Idanna Pucci col titolo “L’Oratorio di S. Sebastiano o Cappella Pucci alla SS. Annunziata a Firenze”. In passato l’Oratorio fu interessato da precedenti interventi conservativi e, fu in parte sommerso anche dall’alluvione del 1966. Il restauro odierno, iniziato per salvaguardare i marmi dello zoccolo, è stato successivamente esteso a tutto l’apparato decorativo della cappella. Una volta messa in sicurezza la zoccolatura in marmo è stata eseguita la pulitura e la successiva protezione del commesso e dei busti dei tre cardinali. Il restauro dell’abside ha interessato la cupola e tutti gli elementi decorativi, compreso il pavimento. L’intervento ha donato non soltanto piena leggibilità all’abside, ma ha consentito di recuperare il significato spirituale del complesso, ossia l’abbraccio di bellezza e ordine che accoglie il regno dei cieli. Il restauro ha riguardato anche gli affreschi di Bernardino Poccetti e della sua bottega, le statue di marmo che si ergono all’interno di nicchie ai lati della pala centrale e l’altare che riportava ancora i segni dell’alluvione del ’66. Con il Giubileo del 2015, l’Oratorio è stato proclamato Porta Santa, in quell’occasione è stato effettuato un intervento di restituzione conservativo-estetica delle tre pareti della navata che ancora portavano i segni dell’alluvione a causa della quale si era persa la decorazione geometrica della parte inferiore. La ricostruzione delle parti decorative mancanti è stata preceduta da una prima fase di pulitura delle superfici. Inoltre il restauro ha interessato sia la zona particolarmente danneggiata della cupola prossima all’abside, sia quella della prima campata della navata. Tutto l’apparato lapideo dell’abside e della navata nonché l’acquasantiera, sono stati sottoposti a pulitura e successivamente protetti. Infine dopo più di 190 anni il San Sebastiano, capolavoro di Piero del Pollaiolo, è tornato a illuminare l’oratorio omonimo per cui era stato dipinto nel 1475 alla SS. Annunziata e successivamente venduto, nel 1854 alla National Gallery di Londra dal capofamiglia di allora, Roberto Pucci. Oggi la cappella ospita una riproduzione fotografica su carta-tessuto dell’opera fatta realizzare dal capofamiglia di adesso Giannozzo Pucci che, con sua sorella Idanna, ha sostenuto e concluso in 10 anni il restauro dell’intero Oratorio grazie anche al sostegno della Fondazione Friends of Florence.

Nicoletta Curradi